lunedì 25 marzo 2013

Pasqua… e la simbologia nei dolci


Gustosa e luminosa, la Pasqua con i suoi colori strappa un sorriso a ogni bambino. Per questa festa vengono preparati molti dolci, alcuni tipici della nostra zona:  la pastiera, il casatiello, la colomba e, per finire, l’amato uovo di cioccolato.    


                  
IL CASATIELLO  si prepara  per tradizione  il Venerdì  Santo   per ricordare la morte di Gesù; sull’impasto vengono poggiate due o tre uova intere su cui sono disegnate  delle croci.







LA PASTIERA ha ingredienti che hanno un significato importante: le uova, simbolo dell’eternità; il grano, simbolo di nuova vita; i fiori d’arancio, simbolo della primavera.






Un altro dolce tipico è la COLOMBA, un panettone chiamato così per la sua forma. Simbolo di pace, la colomba si caratterizza per la crosta croccante con le mandorle intere e la pasta morbida all’interno.




E infine il preferito da tutti i bambini:  l’UOVO di cioccolato che simboleggia il dono. Questo viene regalato dai genitori ai propri figli ed è simbolo di rinascita. 



  
Anna Elena Somma, Camilla Migliuolo, Rosanna Cuomo, Rosanna Balzano, Giulio Scarpati

mercoledì 20 marzo 2013

" La via della croce": intervista a Daniele De Martino


Un appuntamento da non perdere durante la Settimana Santa. Una tradizione che va avanti da tredici anni.
“La via della Croce” ripercorre le tappe fondamentali della passione di Cristo.
La manifestazione che si svolgerà il prossimo 25 marzo, lungo le principali strade di Meta, è entrata nel cuore di tutti i cittadini della Penisola Sorrentina e dei tantissimi turisti che vengono a villeggiare qui.
Con Daniele De Martino, uno degli organizzatori de "La via della Croce", parliamo delle difficoltà logistiche e organizzative.
Come mai la vostra manifestazione si svolge ogni due anni?
“Essenzialmente per motivi organizzativi ed economici. Infatti non è semplice per una piccola associazione gestire una folla di personaggi, vestita rigorosamente in costumi d'epoca, e cucirne gli abiti”.
Quali sono i momenti salienti della manifestazione?
“Sono i quadri viventi delle scene della vita di Cristo: l’Orto degli Ulivi, il Cenacolo, il Sinedrio, il Pretorio, la Crocifissione, il Santo Sepolcro. Inoltre, quest'anno e per la seconda,  realizzeremo anche la Resurrezione di Gesù”.
Siete in  competizione con le altre processioni della Settimana Santa?
“No. La nostra è la riproposizione storica degli ultimi giorni di vita di Cristo. Inoltre diamo grande spazio ai simboli della tradizione cristiana”.
Quanti sono i partecipanti?
“Più di centosessanta”.
Ci sono animali?
“Abbiamo i cavalli montati dai soldati romani e i cani, cioè i mastini napoletani”.
Quanto tempo occorre per preparare una scena?
“Occorrono tanto tempo e passione. La scenografia più complicata è quella relativa al Pretorio. Comunque cominciamo a montare i palchi il giovedì, cioè alcuni giorni prima della nostra rappresentazione”.
Quali sono le finalità?
“Quella di far vivere gli ultimi momenti della vita di Cristo e di riflettere sul suo significato umano e religioso”, conclude Daniele De Martino.
 Ludovica De Martino, Chiara De Gennaro, Mayra De Simone e Giuseppe Starace

domenica 10 marzo 2013

Un illustre metese Eduardo de Martino, uomo di mare e pittore


Eduardo de Martino nacque a Meta nel 1838 e si dedicò allo studio dell'architettura navale e alla costruzione di scafi in miniatura, riprodotti con gran cura del particolare, il che gli consentì di provvedere personalmente alla realizzazione dei modelli di navi che intendeva dipingere.
Condusse vita varia e cosmopolita. Fu in America Latina, dove l'imperatore Don Pedro II di Bragança, estimatore dell'Italia, gli commissionò una serie di dipinti di grandi dimensioni, a memoria degli scontri navali durante la guerra del Paraguay. La produzione di quadri, tutti di ottima qualità, è notevole tanto da consentirvi di guadagnare premi e medaglie sia dalle accademie sia dallo stesso imperatore.
Partecipò all'Esposizione Generale di Belle Arti del 1870, venendo premiato per due opere. In seguito si trasferì a Londra, lasciando in Brasile non meno di 343 quadri.
Lì lavorò a servizio della regina Vittoria d’Inghilterra e acquistò molta fama, fino a diventare conosciuto in tutto il mondo. Mori il 21 maggio 1912.



                                                                                                   Lucio Cocorullo



venerdì 8 marzo 2013

8 marzo: Giornata internazionale della DONNA

8 marzo: FESTA DELLA DONNA.  Un giornata speciale per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze che, purtroppo, le riguardano ancora in alcune parti del mondo. 
Le origini risalirebbero al 1908, quando un gruppo di operaie dell’industria tessile Cotton di New York scioperarono per protestare contro le condizioni in cui lavoravano. Dopo alcuni giorni di conflitto con le maestranze, l’8 marzo il proprietario, per ritorsione, bloccò tutte le porte di uscita dello stabilimento. Quel giorno scoppiò un incendio che uccise 129 di loro. Successivamente questa data fu proposta da Rosa Luxemburg come giornata di lotta internazionale a favore delle donne.  Secondo alcuni si farebbe in realtà confusione con un’altra tragedia verificatasi a New York, quando il 25 marzo 1911 morirono 146 lavoratori (per la maggior parte giovani donne immigrate dall’Europa) durante l’incendio della fabbrica Triangle.
L’8 marzo è comunque una data davvero rivoluzionaria. In quel giorno del 1917, a San Pietroburgo, le donne marciarono lungo le strade per il «Pane per la Pace», chiedendo a gran voce la fine della guerra e manifestando per i propri diritti. Evento che in Russia diede origine alla Rivoluzione di Febbraio, alla successiva destituzione dello zar e all’attribuzione del diritto di voto alle donne stesse. 
Ma come mai la mimosa è diventata il simbolo di questa ricorrenza? Sembra che in Italia l’idea di eleggere il fiore a simbolo della ricorrenza sia da attribuire all’iniziativa risalente al 1946 delle femministe Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei le quali, venute a sapere che il vicesegretario del Pci Luigi Longo intendeva regalare nel giorno della ricorrenza tutta al femminile delle violette, suggerirono di cercare un fiore più povero e più diffuso nelle campagne. La scelta probabilmente fu dettata dalla stagionalità e da un fattore di gusto e di colore. 
La Festa della donna quest’anno sarà all’insegna della prevenzione e della difesa della salute. Numerosi in tutta Italia sono, infatti,  i progetti dedicati al benessere femminile. 
                                                                                                                           La Redazione


giovedì 7 marzo 2013

ASSOCIAZIONE COLIBRI': un uccellino per la speranza.



L'Associazione “Il Colibrì” nasce nel marzo 1993 a Meta per  volontà di Lia Castellano, Maria Damiani, Carla del Conte e Salvatore Buonocore e da allora si impegna nel combattere le condizioni di emarginazione in cui si trovano la maggior parte dei bambini del mondo.
Inizialmente si appoggiava alle feste popolari e alle varie manifestazioni organizzate nella Penisola Sorrentina, con bancarelle dove avveniva la vendita di prodotti di ogni genere proveniente dai paesi più poveri. La costituzione effettiva dell’Associazione avviene nel luglio del 2011. La finalità è di aiutare le persone che sono costrette a comprare quello che serve per vivere con solo un euro a settimana e a costruirsi una casa con elementi di fortuna o escrementi di elefante (fortunatamente per loro inodori). Il Colibrì aiuta queste popolazioni dando loro aiuti “finanziari” per cominciare un’impresa e dare lavoro a molte persone anziché dare soldi che poi finiscono; tutto questo si chiama commercio equosolidale.
Un altro modo con cui il Colibrì aiuta queste persone consiste nel farsi dare dalle imprese, da loro fondate, prodotti che poi vendono a Meta e mandano indietro il guadagno.
Qualche mese fa una rappresentante dell’associazione è venuta nella nostra scuola e ci ha parlato di quello che faceva la sua associazione e di come funziona il commercio equosolidale.
Visto che eravamo nel periodo natalizio, hanno anche chiesto ad alcuni alunni di vendere i loro prodotti durante lo spettacolo della scuola.
Alla fine hanno anche  incassato circa 500 euro e la responsabile del Colibrì è venuta personalmente a ringraziarci qualche settimana fa.
Abbiamo anche intervistato i piccoli venditori che hanno contribuito a vendere i prodotti.
Gli incaricati sono stati alcuni alunni di ciascuna seconda: Fabio Arpino, Erika Russo, Antonella Landi, Tommaso Indovino, Florinda Borriello e Annamaria Iaccarino e per tutti l’iniziativa del Colibrì è stata una buona idea per aiutare gli altri e divertirsi ed è stata un’ esperienza molto educativa.
Anche le persone che hanno comprato sono state felici di dare il loro contributo per una giusta causa.

                                       Lorenzo Castellano, Gaetano Gargiulo e Antonino Ercolano