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sabato 2 febbraio 2013
Orientamentamento: sondaggio tra i ragazzi di terza media
lunedì 28 gennaio 2013
Intervista al prof. Raffaele Russo, nuovo Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo "Buonocore-Fienga"
"La scuola siamo noi"
Cambio
della guardia all’Istituto Comprensivo “Buonocore-Fienga”. Andato in pensione
il direttore Antonio D’Alterio, a fine agosto dello scorso anno, è subentrato
come nuovo Dirigente scolastico il professore Raffaele Russo. Metese,
estremamente determinato e felice di guidare la nostra scuola, l’abbiamo
intervistato per conoscere il suo pensiero ed apprendere i nuovi progetti che
intende realizzare.
Da
quanti anni lavora nel mondo della scuola?
“Dal lontano 1987 e per
cinque anni sono stato un insegnante precario. Poi nel 1992 sono diventato
docente di ruolo.”
Da
quanti anni fa il preside e prima di Meta dove è stato?
“Da cinque anni ho
intrapreso la mia carriera di dirigente scolastico e siccome amo mettermi
sempre in gioco, dopo vent'anni d’insegnamento, ho deciso di
sperimentare questa nuova avventura. Comunque nel 2008/09 sono stato preside in
Abruzzo, poi dal 2010 e fino allo scorso anno sono stato dirigente scolastico ad Agerola; ora sono felicissimo di essere
qui a Meta.”
“Ho frequentato la
scuola elementare qui nelle vostre aule e successivamente le scuole medie a
palazzo Fienga, con la preside Maresca. In terza media invece sono stato fra i
primi studenti a trasferirsi nell’attuale sede. Avevo un buon rapporto con tutti. La mia materia preferita era la
matematica.”
Lei
da ragazzino com’era. Era ribelle, ubbidiente … ?
“Ero timido ed
ubbidiente, ascoltavo gli adulti e cercavo di imparare da loro, qualche volta
ho provato ad essere ribelle ma non è nella mia natura.”
Lei
da piccolo ha frequentato un corso P.O.N. di giornalino?
“No, non ho avuto la
fortuna di frequentare un corso P.O.N. come voi adesso. Se ce ne fosse stata
l’opportunità, sarei stato davvero contento.”
Come
mai ha deciso di abbandonare la professione di docente per la carriera di
dirigente?
“La mia filosofia di
vita si basa sul mettersi sempre in gioco, dato che quando faccio la stessa
attività per troppo tempo rischio di annoiarmi. Nel 1996 sono stato eletto
vicepreside, sebbene non avessi dato la mia disponibilità. Poi nel 2004 ho
deciso di intraprendere la carriera di dirigente ed eccomi qui a Meta.”
Quale
lavoro avrebbe voluto svolgere se non avesse fatto il preside?
“Avrei voluto fare il
falegname che è il mio hobby preferito. Ho scoperto questa mia passione quando frequentavo
le scuole medie con il maestro Angelo Gaeta, il quale ci faceva lavorare il
legno in classe e mi sono appassionato a questa attività.”
Un
preside metese in una scuola metese; è tutto rose e fiori?
“ Sì, anche se, come
sappiamo, le rose nascondono qualche spina, ma io indosso i guanti e vado
avanti.”
“In realtà non intendo
realizzare molti progetti, solo pochi ma buoni e questi devono essere
realizzati mettendo gli alunni al centro dell’attività.”
Il
suo è un lavoro faticoso da non dormire la notte?
“Fortunatamente no. In
genere quando vado a letto porto con me tutti gli impegni della giornata e li
esamino come in un riassunto. Passando avanti si pensa all’indomani, quindi ai
problemi da risolvere; mi piace considerare il letto come una tana dove ogni
essere si riposa. Però a essere sincero, talvolta alcuni problemi mi tolgono
qualche ora di sonno.”
Meta
sarà la sua ‘meta’ finale?
“Sì, sarà la mia meta
finale, almeno lo spero. Mi piace legare il mio nome alla scuola della mia
città.”
Ludovica De Martino, Francesca Testa, Giuseppe Starace, Mayra De Simone
venerdì 25 gennaio 2013
Rita Levi Montalcini
mercoledì 23 gennaio 2013
Anne Frank: giovane testimone della follia nazista

Cuomo Rosanna, De’
Gennaro Giorgia Pia, Ferraro Flavia, Montefusco Laura, Scarpati Anna, Spartano
Chiara, Giulio Scarpati, Pier Silvio Radice
Auschwitz: per non dimenticare
In occasione del giorno della memoria, il
27 gennaio, i ragazzi del PON del giornalino hanno voluto ricordare tutte le
vittime di Auschwitz descrivendo cosa succedeva in quel piccolo paesino della
Polonia.
Il campo di lavoro, così chiamato dai tedeschi,
fu reso operativo dal 14 giugno 1940
fino al 27 gennaio 1945 .
A volte i
video di propaganda tedeschi non mostravano realmente quello che accadeva in
quei luoghi; moltissimi tedeschi credevano che gli Ebrei andassero in luoghi sicuri e non in campi di sterminio,
costretti ad un destino orribile.
I cittadini tedeschi capiranno l’orrore dei campi
di concentramento solo al termine del conflitto e comprenderanno il dolore provato
da milioni di deportati.
Il numero di prigionieri rinchiusi
contemporaneamente in questo campo variò da 15.000 ad oltre 20.000 persone. Nelle
camere a gas e nei forni crematori del lager furono uccise circa 70.000 persone
tra Ebrei, Russi, Polacchi e Rom.
I tedeschi volevano sterminare l’80% della
popolazione polacca-ebraica e ripopolare la Polonia con la razza ariana perché loro
la ritenevano superiore a tutte le altre; infatti durante le prime fasi
dell’invasione nazista venivano eseguite numerose fucilazioni di massa.
A volte c’erano suicidi nelle file dell’esercito
tedesco, perché i soldati faticavano ad eseguire ordini che comportavano la
fucilazione di donne, vecchi e bambini.
Noi ad Auschwitz - 4 maggio 2012 |
Per aumentare l’estensione dei campi di
concentramento, i tedeschi sottrassero sempre più proprietà ai polacchi ed
Aushwitz arrivò ad occupare fino a 40 chilometri quadrati; la superficie del
campo conteneva anche alcune aziende agricole e di allevamento, volute
direttamente da Hitler per farvi lavorare gli Ebrei come schiavi.
Questo articolo è stato scritto dai ragazzi che
sono stati lo scorso anno ad Auschwitz e hanno realmente visto tutto ciò e quindi sono
testimoni delle orribili atrocità compiute in quel luogo.
Vincenzo
Castellano, Chiara Rita de’ Gennaro, Ciro Parlato, Lucio Cocorullo.
sabato 22 dicembre 2012
L' I.C. "Buonocore-Fienga" festeggia il Natale
Momenti da non perdere!
Ricco programma per le festività natalizie all’I.C. Buonocore-Fienga di Meta.

Nella Scuola Primaria i
bambini delle classi terze, quarte e quinte daranno vita a due spettacoli. “Buon
Natale a te” e “Cantiamo il Natale”. Le classi quarte e quinte hanno preparato
otto canti natalizi, che verranno eseguiti il 22 dicembre alle ore 9:00 nell’
Aula Magna della scuola media. A dirigere ci sarà la maestra Rosmunda Scarpati,
che si impegnerà a rendere, come sempre, questo spettacolo più affascinante che
mai. I ragazzi stanno provando duramente e sperano che al loro spettacolo ci
sarà un numeroso pubblico che potrà applaudirli. Oltre ai canti ci saranno
alcune poesie e un filmato. Anche il Plesso di Alberi ha organizzato suggestive
manifestazioni per il Natale.
La Scuola Secondaria di 1° organizza uno spettacolo di Natale
con i musicisti della Blue Jeans Band, diretto dal professore Gennaro Vespoli e,
novità assoluta, una delegazione di alunni di tutte le classi. Questi ragazzi
reciteranno poesie in napoletano di atmosfera natalizia. La Blue Jeans Band,
composta da 57 elementi, con grande volontà e disciplina segue da ben tre anni
le lezioni del professor Vespoli. In programma vi saranno nello spettacolo di
sabato 22 dicembre alle ore 11,00 sei brani natalizi, da un classico come “White
Christmas” ad un capolavoro come “La Vita è bella”.
Cuomo
Rosanna
Ferraro Flavia
Montefusco Laura
Giuseppe Starace
Carmela Rita Esposito
mercoledì 19 dicembre 2012
Natale è: vivere la tradizione
Fare il presepe a Natale è una tradizione molto sentita
nella Penisola Sorrentina. Per scoprire come si realizza un presepe e come si
costruisce un pastore, siamo andati nel laboratorio artigianale dell’artista
Federico Iaccarino, esperto nell’arte presepiale. Accolti con gentilezza e
disponibilità, abbiamo posto alcune domande.
Quando e come è nata la sua passione per il presepe?
“Io ho frequentato l’Istituto nautico quindi non ho fatto
studi artistici. Vivo in una zona dal paesaggio molto bello, che sembra un presepe; fin da piccolo ho vissuto questa tradizione ed è nata in me la passione. Il presepe
Napoletano mi fa subito pensare a una foto di Napoli nel ‘600”.
“Ho cominciato circa dieci anni fa, ma il laboratorio è aperto da sei anni”.
Ci può mostrare come si realizza un pastore?
Il pastore si compone di vari pezzi fatti con materiali
diversi. La testa si fa con l’argilla, che un po’ indurita viene usata per il
volto e i suoi particolari, mentre più morbida serve per i capelli. Nella testa
vengono fatti buchi per gli occhi e tre fori per legarla al manichino; la testa viene
poi messa nel forno a mille gradi per essere cotta. Gli occhi si realizzano con
palline di vetro e vengono messi in un secondo momento. Il manichino viene
fatto con fili di ferro e cascami di canapa. Gli arti sono di legno. Quando tutto è pronto, il pastore
viene montato e il volto e gli arti vengono dipinti con pittura a olio. Poi si
realizzano i vestiti con stoffe antiche. Bisogna sapere anche che nel presepe napoletano tre sono le parti principali, che non devono mancare: l'Annunciazione, la Natività e l'osteria, che è considerata la casa del diavolo, mascherato da oste. Il cibo esposto è fatto di cera colorata.”
“Sono esposte in numerose chiese della Penisola Sorrentina, soprattutto a Sant’Agnello. Attualmente c’è un’esposizione a Villa Fiorentina a
Sorrento” Maestri in mostra “, dove ci sono alcune mie opere."
I giornalisti in erba della classe V B - Primaria
Opera esposta a Villa Fiorentino "Maestri in mostra" - I pastori sono stati realizzati da Federico Iaccarino -
lunedì 17 dicembre 2012
Attualità - Ore e ore ad aspettare
Intervista a un papà pendolare
Corse soppresse,
convogli in ritardo che causano problemi ai pendolari; tantissime persone passano
il loro tempo ad aspettare i treni della Circumvesuviana che non arrivano mai. Diamo voce a
chi questi problemi li vive ogni giorno. Ai nostri microfoni un papà pendolare.
Quali problemi
le può causare un treno in ritardo?
“Purtroppo mi fa
arrivare tardi al lavoro, tanto più che è un ritardo indefinito”.
Ci sono problemi se lei arriva tardi al lavoro?
“In ufficio non mi
riprendono mai perché, fortunatamente,
ho un orario flessibile”.
Cosa propone per migliorare la situazione della
Circumvesuviana?
“Propongo maggiori
informazioni agli utenti e la definizione di un nuovo orario che tenga conto degli e.t.r. (elettrotreni)
effettivamente disponibili”.
“Sapere che i
dipendenti della Vesuviana stanno cercando di far valere le proprie ragioni
sulle spalle degli utenti”.
Questa è la
situazione; i pendolari hanno proprio ragione: la circolazione regolare dei
treni deve essere ripristinata al più presto.
Chiara Spartano
Ludovica De Martino
Valentina
Soldatini
mercoledì 12 dicembre 2012
Santa Claus fra leggenda e realtà
Come sempre,
anche quest’anno, arriva la festa più attesa dai ragazzi: la festa di Natale!
Con il Natale
arrivano anche giocattoli, cioccolatini, vestiti e gioielli portati dal tanto
atteso Santa Claus.
Questo
personaggio affonda le proprie radici in un’importantissima figura: San Nicola.
San Nicola fu un
vescovo turco nato nel IV secolo che divenne famoso nel mondo grazie a varie
leggende, la più famosa è quella delle tre povere ragazze.
Si narra che San Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un
nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria,
decise di intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una
finestra sempre aperta dal vecchio castello, i tre sacchi di monete che
avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda notte le cose
andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra
inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il
vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e gettò il
sacchetto di monete attraverso il camino, dov'erano appese le calze ad
asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie. Da qui
nasce la sua leggenda...
Babbo Natale da secoli porta doni ai bimbi in tutte le parti del mondo.
Babbo Natale da secoli porta doni ai bimbi in tutte le parti del mondo.
Oggi i regali che i bambini chiedono a
Babbo Natale sono diversi da quelli che chiedevano una volta. I tempi sono
decisamente cambiati come anche la mentalità di molti bambini di oggi. Ci sono
alcuni che chiedono semplici cose come bambole o macchinine, ce ne sono altri
invece che chiedono regali particolarmente costosi come iPhone, cellulari di
ultima generazione , iPad, Nexus 7 o altri giochi moderni che alcune volte
Babbo Natale ha difficoltà a portare, dato che le famiglie hanno sempre più
problemi a livello finanziario.
I genitori cercano tuttavia di
accontentare al meglio i propri bambini per non dar loro delusioni e per mantener viva la gioia per il Natale, anche se lo spirito del Natale non è certo legato
solo allo scambio dei doni.
Anna Scarpati, Francesca Testa, Lucio Cocorullo e Vincenzo Castellano.
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